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MirtAjò e LimoAjò, il mirto (sardo) con l’accento sardo

da | Giu 5, 2018 | Alimentazione e salute, Cultura e artigianato, Notizie, Nuovi arrivi | 2 commenti

Arriva dal passato e ha l’accento sardo molto marcato. Per capire meglio la sua pronuncia dovreste immaginarlo pronunciato da Cristian Cocco di Striscia La Notizia, che a suo tempo fece da testimonial per il MirtAjò e LimoAjò.

Ajò, eja, tasinarada

Ajò“, come anche “eja“, in realtà non sono intercalari usati così spesso dai sardi. Non è vero che li piazziamo in mezzo, all’inizio o alla fine di ogni frase. Sì, può capitare di pronunciare qualche “ajò” per dire “andiamo“, o sostituire il “sì” con “eja“, ma davvero, abbiamo tante altre parole che ricorrono, più o meno, nella nostra lingua. Una di queste è certo “su tasinarada“. Tradotto “il come si chiama”. Riconoscibile anche nella versione “su tasinanta“, è utilizzato per indicare qualcosa di cui sfugge il nome. Vale sia per nomi comuni che per i nomi propri, più raro l’utilizzo per sostituire i verbi. Il bello è che chi lo usa non lo traduce quasi mai. Anche in una frase in italiano, infatti, “su tasinarada” resta sempre “su tasinarada“.

MirtAjò e LimoAjò: il solito mirto, il solito limone

Ma torniamo a noi. Il solito mirto di San Martino con una veste più sarda, ma solo nella pronuncia. Sia chiaro, “il solito” è un concetto relativo, perché il mirto San Martino non è il solito mirto. Produzione artigianale da bacche fresche per il MirtAjò, da scorze di limone fresco sardo il LimoAjò. Insomma, un prodotto di grande qualità in un vestito diverso, più sbarazzino, da servire ghiacciato o dal frigo per assaporare l’aroma aspro e dolce delle violacee bacche e delle gialle scorze. Per rallegrare il fine pasto con simpatica ironia e 30 gradi di piacere selvaggio.

San Martino e i liquori Ajò

La linea Ajò di San Martino comprende due liquori: il MirtAjò e il LimoAjò, presenti da oggi nella vetrina aziendale. Per fare un regalo di qualità ma ironico, per stupire i propri ospiti e per ricordare i tempi in cui, con un certo imbarazzo, guardavamo Cristian Cocco pronunciare quell’Ajò con insistenza, sdoganandolo e rendendolo quasi un segno distintivo di un’isola che ha ben altro per essere ricordata. Il mirto, per esempio.

2 Commenti

  1. Orlando

    Il mirto in sardo si dice: “sa mutta,” non mirtoAjo’.

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    • enedina.it

      Non c’è scritto infatti che si dica così, sarebbe da leggere tutto l’articolo.

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