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Minestrone di cicerchie con samueline senza glutine

da | Nov 20, 2019 | Alimentazione e salute, Primi piatti, Ricette | 0 commenti

Con i primi freddi fa piacere un pasto molto caldo, e noi proponiamo il minestrone di cicerchie, arricchito con le samueline senza glutine.

Ingredienti (per 4 persone)

  • 200 grammi di cicerchie;
  • samueline senza glutine;
  • una zucchina;
  • una carota;
  • una costa di sedano;
  • un pomodoro;
  • una patata;
  • un ciuffo di prezzemolo;
  • due pomodori secchi;
  • olio EVO;
  • sale grosso.

Preparazione (circa 60 minuti più l’ammollo dei legumi)

Per prima cosa, la notte prima di preparare il minestrone, mettete le cicerchie in ammollo per almeno otto ore. L’indomani pulite le verdure e tagliatele a cubetti. Tagliate anche il pomodoro secco a cubetti, o se non volete mangiarlo, lasciatelo intero così che sia più facile individuarlo e toglierlo. Scolate a questo punto le cicerchie e sciacquatele in acqua corrente.

In una pentola capiente, fate scaldare tre cucchiai d’olio e saltate tutte le verdure per due minuti circa. Aggiungete due litri d’acqua e il prezzemolo tritato e salate con un cucchiaio e mezzo di sale grosso. Portate a ebollizione e aggiungete altri due cucchiai d’olio extravergine, quindi fate cuocere a fuoco medio per circa 50 minuti. A fine cottura, aggiungere le samueline, fate cuocer per il tempo di cottura della pasta (circa 6 minuti) e servite caldo, aggiungendo a piacere nel piatto ancora un filo d’olio.

Consigli

Le cicerchie sono legumi simili alle fave, grandi la metà, dal sapore caratteristico ma molto delicato. Nel piatto potete spolverare con poco parmigiano o pecorino grattugiati, o usare un olio aromatizzato al finocchietto per insaporire.

Bevande consigliate: un rosso accompagna questo piatto con discrezione.

Ingredienti dallo shop per il minestrone di cicerchie

Potete acquistare i prodotti per realizzare il minestrone di cicerchie nel nostro shop, utilizzando così i nostri stessi ingredienti:

Per accompagnare:

  • Vino rosso.

Ora, come si dice da noi: cottu o no cottu, su fogu d’adi biu (cotto o non cotto, il fuoco l’ha visto).

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