Autore: Marina Moncelsi
Collana: Quaderni di storia e cultura locale
Note: L’immagine di copertina è tratta dal settimanale L’Illustrazione italiana del 2 luglio 1916.
Anno: 2018
Pagine: 224
ISBN: 9788898692590
Ricordare che – secondo i dati ufficiali – furono 13.602 i caduti sardi. Ricordare i nomi e le storie dei troppi giovani strappati alla loro terra e alle loro famiglie che trovarono la morte nei diversi fronti di guerra. Marina Moncelsi, attraverso una paziente, meticolosa ricerca negli archivi, ci consegna un doppio profilo, quello di una comunità – Nuoro del primo Novecento – e il profilo biografico dei caduti del contingente nuorese partito per il fronte, a cominciare da Michele Papandrea, sindaco della città al momento dell’entrata dell’Italia nel conflitto mondiale. Restituisce dignità alle storie di gente comune che fino ad oggi, a Nuoro come in molte città italiane, erano semplicemente dei nomi iscritti in lapidi collettive.
Come sottolinea nella Prefazione Alberto De Bernardi “nomi senza volti e senza storia, a cui invece Moncelsi da una identità più precisa, tracciando una biografia, ancorché limitata dalla scarsità delle notizie e dalla assoluta normalità di vite ordinarie. Eppure questi uomini semplici sono la stragrande maggioranza di quei seicentomila italiani morti al fronte tra il ’15 e il ’18, e rappresentano il volto tragico della “vittoria”. Dare loro dignità storica non è solo un contribuito alla conoscenza del passato, ma anche un impegno civile che Moncelsi ha colto pienamente attraverso la sua ricerca e con la pubblicazione di questo bel libro”.
L’autrice: Marina Moncelsi vive a Nuoro dove ha a lungo insegnato Italiano e Storia nelle scuole superiori. Presidente dell’Istituto per la Storia dell’Antifascismo e dell’età contemporanea nella Sardegna Centrale (ISTASAC), ha svolto ricerche sul fascismo in Sardegna e sulla deportazione, pubblicando saggi su riviste specializzate. Ha pubblicato per Il Maestrale il libro Diddinu Chironi, un antifascista nuorese davanti al Tribunale Speciale e ha realizzato il documentario Una storia, due vite sui partigiani Antonio Mereu e Piero Borrotzu.
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